Oltre 2 milioni di pneumatici raccolti, le virtù del riciclo

Nel 2016 in Sicilia sono state recuperate da Ecopneus 18.600 tonnellate di pneumatici fuori uso (i cosiddetti Pfu), equivalenti in peso a oltre 2 milioni di pneumatici da autovettura, ossia una ”pila” alta 413.000 metri, ben 120 volte l’altezza dell’Etna. Sul podio delle province virtuose Catania con 5.258 tonnellate recuperate, seguita da Palermo (3.771 tonnellate) e Messina (3.150 tonnellate). Questa materia prima, ad oggi, non viene però completamente assorbita dal mercato e viene di conseguenza destinata anche ad impianti esteri.

Peccato, perché investire sul riciclo ripaga anche in termini di creazione di nuovi posti di lavoro. “Secondo la Commissione europea – ricorda il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Simona Vicari in occasione dell’incontro ‘L’economia circolare del recupero della gomma da pneumatici fuori uso’ organizzato a Palermo da Sicindustria in collaborazione con il consorzio Ecopneus – dall’economia circolare si possono ottenere 580mila nuovi posti di lavoro e un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee impegnate nel settore”.

In questo contesto “è determinante proseguire con la lotta alle ecomafie – sottolinea – nonostante l’inversione di tendenza, che ha preso il via nel 2015 con l’approvazione della legge sugli ecoreati, per contrastarle c’è ancora molto da fare, specialmente in Sicilia dove sono stati registrati oltre 4.000 illeciti solo nel 2016”.

”Oggi non si può prescindere dal concetto di economia circolare. In Sicilia esiste già un esempio virtuoso promosso dal Consorzio Ricrea che si occupa del riciclo dell’acciaio. Lo stesso concetto deve essere applicato al riutilizzo della gomma da Pfu, che genererebbe ricadute importanti sull’economia, in termini di occupazione e di sviluppo delle nostre imprese nel rispetto dell’ambiente”, dichiara Nino Salerno, delegato per l’Internazionalizzazione di Sicindustria.

La gomma riciclata dei Pneumatici fuori uso, spiega Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus, è infatti “una preziosa risorsa in molti settori come gli asfalti, rendendoli più silenziosi, durevoli e sicuri; nell’edilizia grazie alle ottime proprietà fonoassorbenti e antivibranti; nello sport, dove garantisce l’ottimale risposta elastica per l’atleta, la capacità di assorbimento degli urti, la resistenza alle deformazioni e agli agenti atmosferici”. Insomma, più che un rifiuto una risorsa.

Affinché l’anello del riciclo si chiuda è necessario organizzare la filiera. Ed è quello che due imprese palermitane stanno facendo a Termini Imerese, creando la rete d’imprese Ecoconglomerati: ”Dalla sinergia della Resco Group, che produrrà granulo e polverino di gomma e della Isap di Piero Iacuzzo che produce conglomerati bituminosi – annuncia Giuseppe Di Martino, amministratore unico di Resco – puntiamo a realizzare asfalto modificato con il polverino che, oltre al beneficio ambientale, è caratterizzato da una serie di vantaggi rispetto alle comuni pavimentazioni”.

“Perché ci sia un vero e proprio salto culturale – aggiunge Di Martino -occorrerebbe però coinvolgere le stazioni appaltanti nell’introduzione di un criterio di premialità per chi in fase di gara propone l’utilizzo di materiali per l’edilizia provenienti da recupero”.

Una maggiore attenzione al mercato degli ”asfalti modificati” è stata chiesta dal presidente della commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Marinello: ”In Sicilia – dice – dobbiamo fare di più per trasformare e utilizzare al meglio i pneumatici fuori uso è assolutamente non comprensibile come il ciabattato prodotto in Sicilia non venga utilizzato qui ma diventi addirittura uno svantaggio competitivo per noi e per le nostre aziende in quanto i nostri competitor del Mediterraneo lo utilizzano per produrre prodotti ad esempio cemento che poi vendono regolarmente in Sicilia o nel Meridione comunque nel nostro Paese a un prezzo inferiore”.

Marinello ha annunciato la firma, nel giro di pochi giorni, ”di un decreto del ministro dell’Ambiente, ottenuto attraverso la concertazione col ministero della salute, che stabilisce l’utilizzo del polverino l’ambito dell’utilizzo e da qui ci sarà un grande sviluppo dal punto di vista economico e tecnologico di questa sostanza e questo aprirà una nuova frontiera ai pneumatici di fine vita che oggi sono considerati a volte un problema e invece diventeranno sempre più una risorsa”.

Articolo originale da siciliainformazioni.com
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